Diciotti, dopo 10 giorni i migranti sbarcano dalla nave. Sulla vicenda anche il Molise ha preso posizione - Molise Web giornale online molisano
Giovedì - 01 Giugno 2023

Diciotti, dopo 10 giorni i migranti sbarcano dalla nave. Sulla vicenda anche il Molise ha preso posizione

Sbarco Diciotti (Ansa)

Uno stallo, quello della nave Diciotti che si è unita alla contestuale incapacità dimostrata da chi ne ha la principale responsabilità, il presidente del Consiglio e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a trovare una soluzione rapida per i migranti trattenuti a bordo. Dopo le polemiche e le proteste dal mondo politico e civile è finita l'odissea dei migranti della Diciotti. E' iniziato dopo mezzanotte per concludersi poco dopo lo sbarco dei 137 migranti scesi dalla nave ormeggiata al porto di Catania per 5 giorni. Sul pattugliatore sono rimasti però dieci giorni. Come in ostaggio. Al centro di un braccio di ferro che si è risolto solo dopo la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati del ministro dell'interno Matteo Salvini.

Anche il Molise ha fatto propria la vicenda.

E' stato reso pubblico l'appello di Uniti per la Costituzione. "Il sequestro di 150 persone su una nave battente bandiera italiana, in un porto italiano, è di una gravità inaudita. In questa vergognosa vicenda il punto non e’ solo quello, pur fondamentale, dell’accoglienza dei migranti e della doverosa participazione umana al loro dramma: prima ancora di tutto ciò è in pericolo la stessa tenuta democratica del nostro Paese. Privare 150 persone della libertà personale senza le garanzie previste dall’articolo 13 della Costituzione – che la dichiara inviolabile – significa attentare ai principi democratici fondamentali. E la minaccia di violenza fisica da parte di un parlamentare della Lega ai danni dei magistrati che stanno indagando è il segno di un clima che ricorda terribilmente l’inizio del regime fascista. Quando esponenti politici si sentono liberi di compiere apertamente atti antidemocratici (come la minaccia fisica ai magistrati) senza temerne le conseguenze, coloro che hanno a cuore la democrazia e la Costituzione su cui si fonda hanno il dovere di opporvisi con fermezza, per ristabilire i principi fondamentali calpestati. È il momento di difendere senza esitazione la Costituzione, che è il patrimonio comune di tutti gli italiani (Anita Di Giuseppe, Antonio D’Ambrosio, Bartolomeo Terzano, Cloridano Bellocchio, Francesco Petti, Franco Novelli, Gennaro Barone, Gigino D’Angelo, Giuseppe Astore, Isabella Astorri, Maria Rosaria La Marca, Michele Barone, Michele Durante, Michele Lanza, Nicola Palombo, Raffaele Parisi, Roberto Barone, Rossano Pazzagli, Silvio Arcolesse)".

E' stato inoltre presentato il ricorso al Tar di Catania da parte delle Ong dagli avvocati Salvatore e Giuliano Di Pardo. I due Avvocati hanno dichiarato: "è giunto il momento di porre fine al botta e risposta che ha visto i paesi competere in una corsa al ribasso su chi puo? assumersi la responsabilità minore per le persone soccorse in mare. E' pericoloso e immorale mettere a rischio la vita dei rifugiati e dei richiedenti asilo, mentre gli Stati sono impegnati in un braccio di ferro politico per soluzioni a lungo termine".

 

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