Cos’è un sensore LiDAR e dove si può trovare - Molise Web giornale online molisano
Lunedì - 29 Aprile 2024

Cos’è un sensore LiDAR e dove si può trovare

Ogni anno appaiono nuove tecnologie e quelle precedenti vengono adattate per passare dai laboratori e dagli strumenti professionali ai dispositivi usati nella vita di tutti i giorni dai comuni consumatori di tutto il mondo.

La stessa cosa è successa al sensore LiDAR. Un tempo questo acronimo veniva associato a una tecnologia complessa, messa a disposizione delle grandi aziende e degli istituti di ricerca. Oggi, invece, questi sensori possono essere trovati anche nei dispositivi più semplici, come gli ultimi modelli di smartphone Apple.

Ma cos’è la tecnologia LiDAR e a cosa serve? Continua a leggere per scoprire la risposta a queste e altre domande.

Cos’è un sensore LiDAR?

Un sensore LiDAR è un piccolo dispositivo che viene usato attivamente nel rilevamento e nella mappatura in quanto permette di costruire modelli tridimensionali e mappe di un qualsiasi ambiente.

L’acronimo sta per Light Identification Detection and Ranging e ci suggerisce che si tratta di una tecnologia in grado di identificare e scannerizzare lo spazio che la circonda usando la luce. Avrai sicuramente notato l’assonanza con la parola “radar” e non è un caso! Il principio di funzionamento è molto simile, ma i sensori LiDAR funzionano sulla base di onde di banda ottica (cioè, raggi di luce), mentre i radar usano le onde radio.

Il principio di funzionamento del LiDAR

Per la prima volta, la tecnologia LiDAR iniziò ad essere utilizzata negli anni '60 sugli aerei, ma si diffuse solamente negli anni ’80  quando i dati ottenuti potevano essere correlati alle informazioni dei sistemi GPS.

Il funzionamento di un sensore LiDAR è abbastanza semplice e, in un certo senso, può essere paragonato a quello di un boomerang. Il dispositivo rilascia un raggio laser che rimbalza sulla prima superficie che incontra e ritorna allo scanner. A questo punto, conoscendo la velocità della luce, il LiDAR calcola la distanza percorsa dal raggio prima di rimbalzare sull'oggetto e tornare indietro.

Ogni sensore può generare circa 1.000.000 di tali impulsi al secondo, creando così una serie di punti, da cui vengono successivamente costruite varie mappe e modelli.

Dove si usano i sensori LiDAR

I sensori LiDAR vengono impiegati dai cartografi, da chi studia la geografia e i fenomeni atmosferici per creare mappe accurate o, ad esempio, determinare la composizione dell'atmosfera e condurre studi sulle formazioni gassose.

Anche gli oceanografi usano questa tecnologia per tracciare l'erosione costiera, mentre i botanici si servono di sensori LiDAR per monitorare lo stato delle foreste sulla Terra. E sì, è colpa di un sensore di questo tipo se ricevi la multa a casa quando superi un limite di velocità: anche l’autovelox si serve di raggi laser e scanner.

Ma a cosa serve un sensore LiDAR nella vita di tutti i giorni? In effetti, lo usiamo molto più spesso di quanto possa sembrare. Chi si occupa di design o architettura lo usa al posto del metro per misurare la distanza tra i muri, mentre chi non ha voglia di lavare i pavimenti si affida al suo funzionamento per evitare che i robot aspirapolvere sbattano contro i muri e altri ostacoli.

Sulla base di questa tecnologia, molte aziende in tutto il mondo stanno sviluppando e costruendo macchine in grado di guidare senza autista, mentre nel 2020, i dispositivi Apple hanno introdotto per la prima volta un sensore LiDAR per ottenere fotografie e video di livello ancora superiore.

Infine, questi sensori vengono usati attivamente per lo sviluppo di soluzioni per la realtà aumentata, conosciuta anche come AR. A differenza della realtà virtuale, questa si basa sulle immagini reali e ha quindi bisogno di determinare con precisione la presenza di oggetti nello spazio circostante.

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