AGNONE - Sabato 10 ottobre, presso il comune di Agone, si è tenuta la giornata evento di lancio del Cammino di San Francesco Caracciolo.
La squadra dei Caracciolini si è recata ad Agnone alle ore 11 per far visita, insieme al Sindaco Daniele Saia e parte dell’Amministrazione comunale, al museo dell’Arte Casearia e della Transumanza presso il Caseificio Di Nucci.
In seguito, il gruppo si è mosso verso il Convento dei Filippini per la conferenza stampa di presentazione dei primi 50 km del Cammino. Durante il dibattito, sono intervenuti Nicola Caracciolo dell’associazione Laici Caracciolini, Padre Pierpaolo Ottone dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori, Alessandro Cugini professore universitario presso l’Università Federico II di Napoli ed esperto di turismo lento e religioso, Mario Di Lorenzo direttore del GAL Alto Molise e il Sindaco Saia. Presenti, inoltre, i Sindaci di Montebello sul Sangro, Villa Santa Maria, Roio del Sangro, Pietrabbondante e la Dirigente Scolastica dell’Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e la ristorazione di Agnone, Dr.ssa Tonina Camperchioli.
La figura di San Francesco Caracciolo ha una grande valenza storica e una importante connessione con il territorio di Agnone, dove morì nel giugno del 1608.
Nella primavera del 1608, San Francesco Caracciolo (nato a Villa Santa Maria e fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori, "caracciolini"), insieme al fratello Antonio, religioso teatino, si recò al Santuario di Loreto, nelle Marche, per pregare la Madonna cui era particolarmente devoto. Da qui ripartì per il ritorno a casa, passando per l’Abruzzo, a salutare i suoi parenti, e per il Molise, dove una piccola comunità di padri dell’Oratorio di San Filippo Neri (filippini) in Agnone aveva fatto richiesta di essere ammessa nell’Ordine caracciolino, dove, giunto alla fine di maggio, fu colto da febbre e morì.
Nel corso dell’evento, i protagonisti hanno sottolineato l’importanza e l’attualità del cammino quale virtuoso esempio di una nuova frontiera del turismo, cioè quella del “turismo lento”: ci sono molti viaggi in cui conta solo la destinazione ma il Cammino di San Francesco Caracciolo valorizza l’intero percorso e da beneficio a diverse comunità.
Gli organizzatori hanno ribadito l’importanza di concepire i territori come coesioni di comunità superando i campanilismi nel modo di innovare il turismo e l'esperienza del Cammino è, in questo, fortemente simbolica: la realizzazione dei percorsi coinvolge, infatti, sinergicamente una pluralità di attori territoriali, laici e religiosi, appartenenti a più regioni italiane, tutti uniti dalla storia e dal cammino di Francesco Caracciolo.
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