Oggi vogliamo iniziare la settimana, che vedrà il passar dell’anno vecchio ad uno nuovo, con una poesia di Gianni Rodari. dal titolo, chiaramente, “ l’Anno Nuovo “, che in pochi versi riflette, senza speranza alcuna, quanto ogni anno che passa e lascia lo scettro al nuovo ,che entra nelle case del Mondo, e cioè : Il nulla di nuovo. Ci si augura ogni bene, ogni felicità mai vissuta, ricchezza, amore ma, l’anno che verrà è sempre lo stesso, monotono, pieno di falsità, invidie, arroganza, indifferenza e tanta retorica. L’anno nuovo sarà lo stesso di quello passato. L’unica differenza possibile, Covid permettendo, là farà l’uomo e le sue azioni e questo, purtroppo, non è una garanzia. In questo clima assurdo e pieno di grande voglia di primeggiare in fesserie, fratricidi, tradimenti, finte amicizie vendute per 4 denari da pastori senza animo e da arroganza da “ Superego “, godiamoci almeno la poesia che mai dice bugie e mai ci tradirà.
L'anno nuovo - Gianni Rodari
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.