E' recente la notizia dell'affossamento del DDL Zan: il Senato, a scrutinio segreto, ha votato a favore della “tagliola” proposta da Lega e Fratelli d’Italia, con l'obiettivo di fermare l’esame del testo.
A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti; il tutto è avvenuto tra gli applausi dell'aula.
La notizia, che di fatto ha annullato mesi e mesi di lotta per i diritti civili, ha infervorato l'opinione pubblica, scatenando ira e proteste di tutti coloro che aspettavano da anni delle tutele maggiori.
Le piazze italiane hanno fatto sentire il loro dissenso, con manifestazioni che hanno coinvolto le maggiori città italiane; anche a Campobasso si è assistito nella giornata di oggi ad un flash mob organizzato da UDS (Unione degli studenti).
Il flash mob, pur avendo registrato una sparuta partecipazione, ha coinvolto molti giovani appassionati e sicuri circa le proprie idee:
«Abbiamo ritenuto necessario attivarci in qualche modo, poiché speravamo fortemente nell'approvazione di questa legge che sicuramente non avrebbe risolto i problemi strutturali del nostro paese, ma sarebbe stato un enorme passo avanti». - Queste la parole di una rappresentante dell'UDS.
Importante anche la testimonianza di ragazze che hanno scelto di partecipare alla manifestazione perché direttamente segnate da episodi di discriminazione:
«Da persona che fa parte della comunità LGBT voglio manifestare per i miei diritti perché reputo che sia sacrosanto poter vivere il mio orientamento sessuale in maniera libera e serena, inoltre ho trovato oltremodo fuori luogo la felicità della politica a seguito dell'affossamento del DDL. - inizia una delle ragazze - Un'esperienza che ci ha segnato molto è avvenuta proprio a Campobasso, quando un gruppo di ragazzini, dopo aver visto che indossavamo delle borse con i colori arcobaleno (la bandiera LGBT, ndr), ci ha seguito con delle bombolette spray, spruzzandoci addosso il contenuto di quest'ultime».
Presente anche un rappresentante di "Campobasso Antifascista":
«L'organizzazione appoggia le azioni del territorio in materia di diritti civili. Noi riteniamo che vi sia ancora correnti fasciste all'interno della politica italiana e che queste siano direttamente responsabili della "tagliola". Inoltre - continua il ragazzo - mi dispiace vedere che siamo soltanto noi giovani a farci carico di un cambiamento che, grazie ad azioni come queste, fatica ad arrivare».
"Pochi ma buoni", così si potrebbero definire i ragazzi che hanno animato la protesta molisana, rappresentando un barlume di speranza per la regione e per l'Italia.
di Denise Michela Pengue
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