Federico Di Rienzo e Angela Maiello, rispettivamente segretario organizzativo e responsabile formazione dello Snami Molise, hanno analizzato i primi giorni di ripartenza del servizio delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. «Tanta confusione tra operatori sanitari e cittadini».
«Tra dimissioni di massa e mancate partenze il territorio molisano è rimasto disomogeneamente senza Unità speciali di continuità assistenziale e con tanta confusione tra operatori sanitari e cittadini», così Federico Di Renzo e Angela Maiello, rispettivamente segretario organizzativo e responsabile formazione dello Snami Molise, in merito alla ripartenza delle Usca, che si occupano di sospetti Covid o di pazienti che, pur avendo contratto il virus, non necessitano di ricovero.
«Al momento - osservano - le squadre, costituite per lo più da nuovi medici, sono partite solo nei distretti di Termoli ed Isernia senza protocollo aggiornato, senza riprogettare funzioni e obiettivi, con un raddoppio di carico di lavoro e dimezzamento remunerativo. Il disastro Usca dimostra che i modelli di governance topdown causano scollamenti tra la pratica clinica quotidiana e il modello gestionale ipotizzato sulle poltrone».
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