"Siamo trattati come cittadini di serie B", queste le prime parole che hanno aperto la conferenza stampa del candidato al collegio proporzionale al Senato del Partito Democratico Giuseppe Cecere, davanti alla stazione di Campobasso. Luogo simbolo scelto di proposito per parlare delle grandissime difficoltà infrastrutturali, quelli ferroviari in particolare, che vive la Regione Molise.
Cecere punta il dito contro lo Stato e la Regione Molise: «Lo Stato, la Regione, la Provincia e il Comune ai cittadini, che pagano le tasse, devono restituire servizi. Uno dei servizi fondamentali è la viabilità, le Ferrovie sono un servizio principale per i cittadini e le aziende. Da questa città ormai i treni non partono più ne per i pendolari e ne esistono tratte per treni merci. Ci sono grandi aziende che sono costrette ad utilizzare, in mancanza proprio dei treni merci, di mezzi gommati, 24mila tir all'anno, un deficit che incide sia sui costi del personale umano che su quelli ambientali. La tristezza, simbolica, della tratta tra Roma e Campobasso, del famoso binario 20Bis, ormai è 'una favola'; una tratta sprovvista a Roma persino di pensiline, utilizzata quasi come se fosse un carro bestiame. Se dovessimo essere eletti, tutti noi del PD, pianteremo le tende alla stazione, inseme ai cittadini, per battere i pugni contro le istituzioni con lo scopo di risolvere una situazione insopportabile».
Sulla Metropolitana Leggere, progetto approvato dalla Giunta Frattura, l'ex Primario risponde: «Non credo sia una priorità, la vera necessità del territorio sono le tratte veloci ed efficienti verso Roma, Napoli e la costa, sia per i cittadini e sia per le merci. No alla Metropolitana Leggera, bisogna, invece, investire sulle Ferrovie dello Stato».
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