Secondo molte ricostruzioni storiche, la Candelora veniva celebrata già ai tempi dell’imperatore Giustiniano e fu adottata a Roma fin dal Settimo secolo, con una processione penitenziale istituita da papa Sergio I (687-701).
Nelle credenze popolari di origine contadina, questo giorno coincide con la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, i nostri antenati si affidavano al tempo previsto il 2 febbraio per determinare le condizioni meteorologiche delle settimane successive, positive o negative per i raccolti.
DETTI E PROVERBI
Una serie di proverbi e i detti popolari che, di regione in regione, legano questa giornata all'arrivo della primavera. Uno dei più famosi e conosciuti recita: "Se c’è sole a Candelora, dell’inverno semo fòra. Ma se piove o tira vento, de l’inverno semo dentro". In alcune regioni, come ad esempio il Piemonte, si usa dire: "Se la candeila a fa cer, n’aut inver", che significa: “Se la candela rischiara, (ci sarà) un altro inverno". Un dialetto foggiano dice: "Se p’a Cannelore ne chòve ’u virne se ne more" ("Se nella Candelora non piove, l’inverno muore"). Mentre secondo un dialetto romagnolo "se piôv par Zariôla quaranta dè l’inveran in z’arnôva" ("Se piove per la Candelora si rinnovano quaranta giorni d’inverno").