#corpedelascunzulatavecchia/ ”l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”… ma vale se non sei Gino Bartali? - Molise Web giornale online molisano
Sabato - 30 Settembre 2023

#corpedelascunzulatavecchia/ ”l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”… ma vale se non sei Gino Bartali?

Parto da questo incipit di una bella canzone del molleggiato nazionale, quel “ragazzo della via Gluck” che tanto ci ha dato da pensare con le su canzoni, a me è sempre piaciuto. Spero altrettanto di voi, come scrisse l’emigrante alla madre comunicandole che aveva il vaiolo. In questo periodo politico sono solo conclavi e seminari ma nessuna soluzione all’orizzonte. 

Sia a destra che a sinistra si confrontano continuamente alla ricerca della quadra su alleanze e quindi sui candidati presidenti. 

In pratica, comunque, stanno tutti nicchiando aspettando gli eventi. In casa centrodestra stanno aspettando la goccia che faccia traboccare il vaso dell’alleanza. La goccia sarà la ricandidatura di Toma, cosa voluta sia da Berlusconi che da Patriciello. Sembra strano? Pensiamoci un attimo: la ricandidatura di Toma libererbbe Patriciello dal vincolo politico con Forza Italia, lo libererebbe ben un anno prima delle elezioni europee. Eezioni alle quali lui, giustamente, mira per la ricandidatura. Lo librerebbe perché ha manifestato in più occasioni la sua avversione alla candidatura di Toma e non potrebbe di buon grado accettare un’imposizione da Arcore. Proprio lui, Patriciello, che dalla sua gli oltre 79.000 voti riportati nelle consultazioni europee del 2019 che, come curriculum, valgono moltissimo. Si tenfa conto che è stato il secondo eletto nel collegio dell’Italia meridionale. E quindi dovrà dire la sua.

Teniamo anche conto che il Molise è stato sempre un laboratorio politico, non si è mai saputo se in bene o in male, delle future logiche politiche. Un esempio su tutti: il simbolo dell’ulivo fu “inaugurato” alle elezioni politiche in Molise. Quelle elezioni si vinsero, Prodi fu presidente del consiglio fermo restando, poi, la caduta del governo che si reggeva su pochi voti di differenza tra maggioranza ed opposizione. Pochi voti dovuti dalla legge elettorale che conferisce al Senato una maggioranza su base regionale dando, quindi, alle regioni più grandi, alleate soprattutto con la destra, di dire la propria in parlamento. Ma torniamo ai nostri giorni. In questi giorni ci sono due personaggi che stanno lottando a livello nazionale per essere riconosciuti come gli eredi del grande Gino Bartali, grande campione di ciclismo ma anche “giusto tra i giusti” per aver salvato con la sua opera e con il suo coraggio decine di ebrei durante la seconda guerra mondiale. Gino Bartali dall’alto della sua capacità sportiva, oltre che le sue opere di bene, usava dire: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” il grande Gino lo diceva del ciclismo degli anni del dopoguerra dove veramente era tutto da rifare considerando i ventidue anni di dittatura del pelato di Predappio e la guerra subita. 

Ora hanno “usurpato” il detto di Gino Bartali, a mio avviso, due politici moderni, dico prima chi sono e poi vediamo che c’entrano con il Molise: Matteo Renzi e Matteo Salvini. Un motivo ci deve essere se hanno lo stesso nome…

Il Renzi ed il Salvini, come direbbero i componenti dell’allegra brigata della serie di film “Amici Miei”, hanno buttato a mare tutto quello che la politica ha fatto prima di loro non più tardi di ieri sera (22 marzo) il Salvini dal Vespa nazionale ha affermato a chiare lettere che il ponte sullo stretto di Messina si farà grazie all’impegno suo, il suo Ministero non serve. Basta lui. La faccia di Vespa era talmente gioiosa che mi ha riportato alla mente l’espressione dell’ing. Ferlaino quando il Napoli acquistò Maradona. Vespa era un tifoso che vedeva realizzarsi un sogno.

Fatto questo inciso torniamo alle nostre cosucce molisane.

 Il Renzi, oramai si sa, sta aspettando la fine politica di Berlusconi. La sta aspettando per potersi infilare in quel segmento di preferenze che diversamente non potrebbe avere a sinistra soprattutto dopo la vittoria della Schlein alla segreteria del PD.

Oramai tutti si sono accorti, hanno scoperto, che Renzi è di destra, l’unico che ancora sta cercando di ancorarsi ad un pezzo di sinistra è Calenda che politicamente sarà fagocitato da Renzi sulla scorta di “Enrico stai sereno” come disse Renzi a Letta prima di trombarlo come presidente del Consiglio, o come ha fatto, sempre Renzi, con l’ultimo governo quando causò la crisi con i suoi parlamentari per potersi sedere al tavolo delle trattative. Democrazia Cristiana vecchia scuola. Ebbene, dicevamo, che qua sta finendo il foglio, Renzi sarà il successore di Berlusconi nello scenario politico italiano, Patriciello si sta già attrezzando per passa armi e bagagli sotto le insegne del fiorentino, vista l’oramai fine certa di Forza Italia, e quindi non sarà difficile che alle prossime elezioni regionali in Molise, come laboratorio politico, ci sia un’alleanza Patriciello - Renzi per conquistare la presidenza della Giunta Regionale del Molise. A questo punto se ne dovrebbe avvantaggiare la sinistra con i suoi candidati considerando che il fronte della destra si potrebbe spaccare. Di questo, magari, ne parliamo un’altra volta che qua di argomenti seri per scrivere ne mancano. 

Quindi, per adesso, con affetto e stima statevi arrivederci e….”l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” come divceva il grande Gino Bartali.

Franco di Biase

 

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