Ennesima richiesta di archiviazione da parte della Procura di Campobasso sulle denunce fatte dal Comitato "Verità e dignità vittime Covid 19" su una possibile responsabilità di "Pandemia Colposa" al nosocomio del Cardarelli di Campobasso. Il Comitato pronto a fare opposizione, «Gli organi inquirenti mi sembrano un pò distratti, le nostre denunce indicano che la scelta dell'Ospedale Cardarelli come "Centro Covid", più opportuna una scelta rivolta ad Ospedali minori, le condotte omissive sulla gestione Covid, che hanno determinato dei Claster ospedalieri e l'errata gestione ospedaliera debbano far consentire quelle indagini che possano stabilire la verità sulle 800 vittime da Covid 19».
Questi i punti per il Comitato di maggiore criticità che avrebbero portato una possibile 'pandemia colposa'. Da evidenziare, secondo Iacovino, che il Procuratore di Campobasso non abbia preso in esame le richieste prese in considerazione del GIP, secondo il quale ci sarebbero tutte le circostanze per continuare ed implementare le indagini sulla causa di decesso di molti pazienti per Coronavirus.
Una delle criticità della richiesta di archiviazione si è basata sulla scelta dei medici di avvalersi della facoltà di non rispondere, Iacovino smentisce: «Scopriamo che non corrisponde alla realtà, non tutti i medici lo hanno fatto, infatti, c'è un ex primario che ha dichiarato di essere a disposizione per tutti i chiarimenti. Hanno addotto una serie di documenti cercando di dimostrare che anche quando ci fossero delle disorganizzazioni sarebbero loro stessi responsabili. Il Procuratore ha ritenuto che quello dichiarato dai i medici era già sufficiente, non ha tenuto conto che i medici non sono gli unici a poter fornire informazioni ma si dovrebbero ascoltare altre figure come gli infermieri e i caposala».
Il punto di forza dell'opposizione all'archiviazione e la conoscenza di un documento che conferma "in modo molto, molto oggettivo" che al Carderelli c'è stata una Pandemia Colposa, attribuibile da una cattiva gestione e da disposizioni organizzative non idonee da parte dei vertici Asrem. La vicenda risale nel dicembre 2020, il giorno 21 si è registrato un cluster nel Cardarelli, individuato, proprio, come ospedale Covid. «Siccome non avevamo un centro Covid, i dirigenti Asrem avevano organizzato l'accesso alla struttura, in modo da evitare il contagio, individuando un'area grigia in ogni reparto. L'area aveva lo scopo ad ospitare, lontano dai malati, temporaneamente chiunque venisse dal pronto soccorso dopo l'esito negativo del tampone rapido, il tempo necessario per ottenere il risultato del secondo tampone molecolare e solo dopo, con risultato negativo, il ricovero. - Le criticità osservata da Iacovino - L'Asrem ha disposto l'accorpamento dei reparti di Urologia e Chirurgia disponendo, anche, l'accoglimento dei malati di medicina. Questa scelta, secondo le dichiarazioni della caposala e del Primario, ha saturato ogni spazio venendo meno proprio l'efficacia dell'area grigia preventiva. I pazienti entravano nei reparti senza più il filtro dell'area grigia, ma solo con il risultato del tampone rapido».
Organizzazione che ha reso vulnerabile i reparti: «Tanto è vero che con questo modo di fare sono risultati positivi sette infermieri, quattro OS e un ausiliario nel reparto di chirurgia, tutto ciò è oggettivamente accaduto e non dovrebbe essere ignorato dal Procuratore».
La conferma della responsabilità del contagio è rimarcata nella dichiarazione dell'epidemiologo nella sua indagine epidemiologica dove si legge "Il nesso della seconda ondata di positivi è stata collegata dalla signora P.", secondo Iaconino questa dichiarazione non è altro che la comprova della diminuzione di quei spazi necessari per evitare il contagio come era previsto per l'uso dell'area grigia. «Abbiamo dato prova che la Pandemia in seno all'Ospedale è derivata da negligenza».
Il Comitato conclude di voler conoscere la verità sulle cause dei contagi da Covid 19 presso l'Ospedale Cardarelli «Noi non abbiamo bisogno di pietà e ne volgiamo l'elemosina di nessuno, vogliamo conoscere la verità sulle 800 vittime da Covid, vogliamo giustizia. Non ci fermeremo, siamo pronti a portare queste denunce all'attenzione del Consiglio Superiore della Magistratura".
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