Grande difficoltà della Sanità molisana tra carenza di medici, 14 anni di commissariamento per il rientro del debito sanitario che continua a indebolire i servizi sanitari molisani: oggi l'incontro a Campobasso "Sanità e Politica, tra diritti costituzionali, affari e legalità"
Si è tenuto quest'oggi alle 16 presso la "Sala della Costituzione" di Campobasso in via Milano il dibattito-convegno "Sanità e politica, tra diritti costituzionali, affari e legalità". Presente il Movimento Cinque Stelle con il consigliere Andrea Greco; Democrazia Sovrana e popolare con Marco Rizzo, che ha introdotto ospiti e tema, e il segretario Francesco Toscano; l'avv. Pino Ruta, come moderatore; gli avv. Massimo Romano, Vincenzo Iacovino e Pietro Colucci; il Primario del Pronto Soccorso del Veneziale d'Isernia, Lucio Pastore; e il Primario del reparto di chirurgia del Cardarelli di Campobasso, Giuseppe Cecere.
Ospite d'onore dell'incontro l'ex Procuratore aggiunto di Palermo, avvocato, giornalista, ex magistrato e politico italiano Antonio Ingroia (Azione civile). Dalla politica, diritti costituzionali, PNRR, posizione dell'Italia nella guerra tra Russia e Ucraina alla sanità, commissariamento, privatizzazione, questi i principali argomenti affrontati nel corso dell'appuntamento odierno, che ha visto un'ampia platea presente ad ascoltare i punti di vista delle personalità di spicco che hanno animato il dibattito.
UNITA' SANITARIE LOCALI SMANTELLATE
«Per comprendere quanto poco si sta facendo per la sanità, non solo molisana ma nazionale, basti pensare che la questione è all'ultimo punto del Piano di Ripresa e Resilienza. Il Molise e il Mezzogiorno, poi, ancora di più: i pazienti migrano dal Sud al Nord per poter essere curati. Le spese sanitarie ammontano circa all'80 per cento delle spese sostenute da una regione, ciò significa che le regioni servono a gestire la sanità pubblica. In questi anni, grazie non solo alla destra ma anche alla sinistra, le unità sanitarie locali sono state trasformate in attività imprenditoriali.
Le politiche regionali, in materia sanitaria, sono peggio della politica nazionale.» Marco Rizzo.
DIRITTO ALLA SALUTE NEGATO
«Bisogna tornare alla Costituzione, la stessa che è stata abbandonata, offesa, tradita, vilipesa. La classe dirigente criminale ha fondato il proprio potere nel tradimento degli articoli, soprattutto l'art. 1: oggi come oggi la sovranità non appartiene al popolo ma a delle lobby finanziere e speculative a cui i politici sono asserviti sulle spalle del popolo. L'art. 31 poi dice che la tutela della salute ha una duplice funzione e un duplice aspetto, uno soggettivo di tutti i cittadini, la tutela della salute come diritto fondamentale, due che è anche interesse della collettività: è contemporaneamente diritto individuale che collettivo. Il popolo per rivendicare i propri diritti di fronte alla divaricazione tra il Paese com'è, separato dai principi costituzionali, e come dovrebbe essere, ovvero garante delle libertà espresse dalla Costituzione. Non abbiamo una sanità pubblica che tutela il diritto alla salute del singolo e del collettivo. Intrecci tra sistemi criminali di stampo mafioso e i centri di potere nella sanità in Sicilia ne sono l'esempio più lampante. » - Antonio Ingroia.
COMMISSARIAMENTO FALLIMENTARE
«Noi non siamo contro nessuno. Siamo solo per la sanità che funzioni e che garantisca i diritti costituzionali. Donato Toma, che afferma solo di essere il Commissario ad acta alla sanità e di non avere pieni poteri, è intanto il Presidente della Giunta regionale, poi Commissario, ruolo da lui fortemente voluto, deve prodigarsi per fare attività di programmazione e ancora non si vede, e dovrebbe farsi valere nei tavoli tecnici nel dire la sua nella difesa dei diritti dei molisani. Il decreto Calabria rivela la debolezza della politica molisana, sia a livello locale che azionale, perché fare un decreto Calabria per soggetti che sono in piano di rientro come noi vuol dire creare un discrimine ingiustificato. La grossa carenza a livello dirigenziale e programmatico si evince anche da altre questioni come il trasporto pubblico locale, dopo che il TAR ha annullato la gara di concorso che doveva unire in un unico gestore le varie aziende di trasporti regionali. Tra poche settimane i molisani saranno chiamati alle urne ad esprimere il proprio voto e questa gestione, completamente fallimentare è giusto che vada a casa.» - Vincenzo Iacovino.
RAPPORTO SANITA' PUBBLICA E PRIVATA
«Non intendo scendere in campo politico, ma sono vicino alle fazioni politiche che intendono difendere il diritto alla salute pubblica. Oggi gli utenti molisani non sono soddisfatti dei livelli sanitari, bisogna incrementare il budget per i pazienti molisani. Occorre poi rispettare le regole del piano di rientro e recuperare autonomia nei confronti di gestori privati che fanno la loro attività. La parte pubblica e la parte privata devono essere separati, è il gestore pubblico che deve decidere di quali servizi offerti dai privati deve avvalersi, non viceversa.» - Massimo Romano.
RISORSE SANITARIE ASSEGNATE AL MOLISE
«Il compito del Commissario ad acta è quello di tagliare le spese e non è facile ma dev'essere anche adeguatamente supportato da una struttura amministrativa valida che forse in Molise manca. Le risorse sono limitate ma qualcosa si può fare. Il Molise ha una popolazione ridotta ma un teritorio vasto, basterebbe teoricamente un solo ospedale per 300 mila abitanti ma i comuni sono molti e servono risorse maggiore per avere maggiori presidi» conclude l'avvocato Colucci.
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